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Tutti vogliono venire in vacanza in Puglia. In particolare in Valle d’Itria o in Salento. Le visite di Chiara Ferragni e Fedez a Torre Maizza e quella di Madonna e famiglia a Borgo Egnazia per il suo 63.o compleanno – entrambe le strutture si trovano a Savelletri di Fasano – sono solo le ultime di una lunga serie. Lo starsystem nazionale e internazionale da qualche tempo ha iniziato a preferire i nostri uliveti secolari alla Sardegna o alla Toscana. Madonna, la più nota fra tutte, letteralmente parlando aveva aperto le danze, ballando la pizzica a Borgo Egnazia qualche anno fa. Lo ha rifatto quest’anno, concludendo la visita con un viaggio in un treno old style. Prima di lei fu la volta del famoso ultramiliardario matrimonio degli Indiani, sempre a Savelletri di Fasano. Convolarono a nozze, alla presenza di 800 invitati, la terzogenita del magnate del ferro indiano Prmod Agarwal, Ritika e Rohan Meta.

Furono questi eventi a farmi venire l’idea di scrivere un romanzo, il mio primo romanzo, “Festa al trullo” (edizioni Les Flaneurs) www.festaltrullo.it. Altro spunto per la mia storia fu una grande festa organizzata da Anna Dello Russo – ormai stanziale nella terra d’origine nonostante i traguardi internazionali – in una masseria di Fasano per il compleanno di due noti stilisti. Quell’evento ebbe per tema iconografico il rituale della “salsa”, molto diffuso nelle nostre campagne, una tradizione che d’estate vede intere famiglie cuocere pentoloni di pomodori per intere giornate, che poi vengono passati e imbottigliati e costituiscono la scorte di tutto l’anno per un’ottima cucina domestica: dalle braciole al ragù della domenica, alle lasagne e paste al forno.

La cosa che mi colpì di quella festa fu l’estetica carnascialesca, scenari da operetta goldoniana, con donne vestite da contadine come non si vedono dai primi del Novecento e uomini con panciotto e coppola come si vedono invece nelle foto di Diolce e Gabbana. Tutti a bordo vasca di splendide piscine, mentre quelli che la salsa la fanno per davvero vestono in modo del tutto approssimativo e realisticamente campagnolo. Dovenodosi sporcare con molta facilità indossano abiti pratici e già rovinati di loro, che saranno inevitabilmente destinatari di schizzi d’ogni sorta. Insomma la rappresentazione del vero attraverso il falso, perchè quel falso vero costruisce l’immaginario che alimenta la moda internazionale.

Ora: perchè scrivo questo? Perchè a farmi ripensare alla filosofia che sottende “Festa al trullo” – in sentesi la vampirizzazione del territorio ad opera dello star system mondiale, per ragioni iconografiche e cioè di fondali, simboli e contesti che fanno da bella scenografia al lancio di marchi d’ogni sorta (quasi mai pugliesi, nella moda intendo) è stato l’ultimo rapporto Io sono cultura, arrivato all’undicesima edizione, e realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne SRL insieme a Regione Marche e Credito Sportivo.

Che conferna la mia teoria – che poi è quella del mezzadro Mimmo – sul grande “cinematografo”che si svolge dalle campagne al mare in Valle d’Itria e che fino ad oggi, oltre a fare della nostra regione un’ambita meta turistica, ha pure fatto lievitare i costi di tutto e reso buona parte dei soggiorni nelle nostre masserie e nei nostri trulli, come le giornate al mare, appannaggio di un turismo molto danaroso e soprattutto estero.

Ben venga tutto questo se il territorio si arricchisse, se la gente di Puglia si arricchisse, se si creassero più posti di lavoro ben oltre la stagionalità. E invece non è così. Basta leggere i dati del rapporto Io sono cultura.

Il sistema produttivo culturale e creativo italiano del 2020 vale 84,6 miliardi di euro corrispondenti al 5,7% del valore aggiunto nazionale e attiva complessivamente 239,8 mld di euro. Il settore culturale offre lavoro a più di un milione e mezzo di persone (5,9% dell’occupazione complessiva).

Milano è la capitale della cultura italiana, prima per incidenza della filiera in termini di valore aggiunto e occupazione. La Lombardia prima per ruolo della cultura: Lombardia e Lazio sono le regioni che producono più ricchezza con la cultura. Milano, Roma, Torino, Arezzo, Trieste, Firenze e Bologna nella top ten delle province.

E la Puglia con le sue notti della Taranta, film girati in Puglia e spot vari? 2miliardi e 400 milioni di valore aggiunto (su 84 miliardi del dato nazionale!) e dunque incidenza sul valore aggiunto del totale nazionale pari al 2,9%. Lombardia? Incidenza pari al 26,8%. Occupazione dalla cultura? 339mila posti di lavoro in Lombardia, 56mila Puglia.

La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 9,7 e il 9,8%. Roma è seconda per valore aggiunto (8,7%) e quarta per occupazione (7,8%) mentre Torino si colloca terza (8,4%). Seguono, per valore aggiunto Arezzo (7,6%), Trieste (7,1%), Firenze (6,7%), Bologna (6,2%) e Padova (6,1%).

In termini di occupazione, come detto prima, la leadership per incidenza dei posti di lavoro sul totale dell’economia è da attribuire a Milano. Ma il ruolo della cultura non si ferma alla sola quantificazione dei valori della filiera. Importanti sono anche i legami tra cultura e turismo. La Lombardia è la prima regione per spesa turistica attivata dalla domanda di cultura (3,9 miliardi di euro) e quinta per incidenza della stessa sul totale della spesa culturale (47,6%, quasi 10 punti in più della media nazionale). Il legame tra cultura e manifattura appare evidente nelle realtà distrettuali, ovvero in quelle aree dove è presente una rilevante concentrazione di professioni artigianali, che valorizzano competenze creative del made in Italy. Fra queste eccellenze distrettuali, fortemente orientate ai mercati esteri, si possono citare Monza-Brianza, Arezzo, Alessandria, Modena, Reggio Emilia, Pesaro-Urbino.

Sia in termini di valore aggiunto sia di occupazione emerge una chiara differenziazione tra il Nord Italia e il Mezzogiorno, con quest’ultimo capace di assorbire appena il 15,5% del valore aggiunto nazionale della filiera e il 19,5% relativamente all’occupazione. Il differenziale tra le due aree del Paese, peraltro, appare ulteriormente peggiorato alla luce dei risultati del 2020, stante un quadro congiunturale ancor più aggravato dai riflessi pandemici. Sia il valore aggiunto (-8,4%) sia l’occupazione (-3,8%) della filiera, infatti, hanno registrato una dinamica peggiore di quella media nazionale, a riprova dell’importanza di intervenire a sostegno delle aree più svantaggiate del Paese anche e soprattutto in relazione alle attività produttive culturali e creative.

E quindi la Puglia, nonostante tutto il suo patrimonio storico-naturalistico, sarà pure cultura e turismo ma resta povera.

Valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nelle regioni italiane

Anno 2020 (valori assoluti, incidenze percentuali sul totale economia e variazioni percentuali)

 Valore aggiuntoOccupazione
 Milioni di euroIn % sul totale ItaliaIn % sul totale economiaVar. % 2019-2020MigliaiaIn % sul totale ItaliaIn % sul totale economiaVar. % 2019-2020
Piemonte7.556,38,96,6-7,5122.58,56,6-3,1
Valle d’Aosta169,80,24,1-9,13.10,24,8-4,1
Lombardia22.681,026,86,9-7,5339.423,57,2-3,7
Trentino-Alto Adige1.933,12,35,0-6,632.12,25,8-4,2
Veneto7.467,58,85,5-9,0135.59,45,9-3,3
Friuli-Venezia Giulia1.750,92,15,3-6,430.72,15,7-3,2
Liguria1.793,72,14,2-7,431.72,24,6-3,2
Emilia-Romagna6.934,88,25,1-7,9122.18,45,7-3,2
Toscana5.300,46,35,4-10,4100.57,06,0-2,5
Umbria922,71,14,8-9,020.51,45,6-3,6
Marche1.891,12,25,3-9,237.22,65,7-3,6
Lazio13.105,415,57,8-7,8189.113,17,1-3,8
Abruzzo1.143,61,44,0-8,923.31,64,5-3,4
Molise214,20,34,0-9,74.60,34,2-3,9
Campania3.847,14,54,2-8,781.55,64,5-3,5
Puglia2.486,32,93,8-7,856.13,94,1-3,6
Basilicata380,00,43,7-9,98.30,64,0-3,6
Calabria954,21,13,4-7,721.61,53,4-3,6
Sicilia2.930,03,53,8-8,362.04,34,1-4,3
Sardegna1.140,41,33,9-8,923.91,73,9-4,2
  
Nord-Ovest32.200,838,16,6-7,5496.734,46,8-3,5
Nord-Est18.086,321,45,2-8,1320.422,25,8-3,3
Centro21.219,625,16,6-8,6347.224,06,5-3,4
Mezzogiorno13.095,915,53,9-8,4281.319,54,2-3,8
ITALIA84.602,6100,05,7-8,11.445,6100,05,8-3,5

Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2021

VALORE AGGIUNTOOCCUPAZIONE
Pos.ProvinceIncidenze %Pos.ProvinceIncidenze %
1)Milano9,71)Milano9,8
2)Roma8,72)Arezzo9,0
3)Torino8,43)Torino7,9
4)Arezzo7,64)Roma7,8
5)Trieste7,15)Trieste7,2
6)Firenze6,76)Firenze7,2
7)Bologna6,27)Bologna6,7
8)Padova6,18)Alessandria6,6
9)Siena5,99)Monza-Brianza6,3
10)Ancona5,710)Padova6,3
11)Pisa5,711)Pisa6,3
12)Monza-Brianza5,612)Venezia6,3
13)Venezia5,613)Trento6,2
14)Verona5,614)Pesaro e Urbino6,1
15)Pesaro e Urbino5,515)Prato6,1
16)Alessandria5,516)Rimini6,0
17)Trento5,417)Como6,0
18)Parma5,418)Vicenza5,9
19)Vicenza5,419)Treviso5,9
20)Cagliari5,320)Ancona5,9
    
 ITALIA5,7 ITALIA5,8

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